Nel 2025 chi desidera rinnovare completamente il proprio bagno può usufruire di una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute, purché gli interventi rientrino nella manutenzione straordinaria come definito dalla normativa edilizia italiana. Il beneficio copre numerosi lavori finalizzati non solo a rinnovare impianti e strutture, ma anche ad adeguare l’ambiente per l’accessibilità o in risposta a calamità naturali.
Interventi coperti: cosa comprende la detrazione
Per accedere all’agevolazione, le opere devono corrispondere agli interventi di manutenzione straordinaria. Rientrano tra questi:
- Rifacimento dell’impianto idrico-sanitario: includendo la sostituzione delle tubature, l’adeguamento o la messa a norma degli impianti di scarico e adduzione acqua, con la possibilità di intervenire anche sui tratti murari necessari all’adeguamento degli impianti.
- Sostituzione e installazione di sanitari, piatti doccia, vasche e rubinetterie quando la modifica comporta anche opere sugli impianti sottostanti o sui rivestimenti, e il rinnovo di superfici come piastrelle, pavimenti e rivestimenti, sempre che siano elementi integrati in un intervento più ampio rispetto alla semplice manutenzione ordinaria.
- Modifica della disposizione interna del bagno: ad esempio, spostamento di sanitari, demolizione e ricostruzione dei tramezzi interni che ridefiniscono la distribuzione degli spazi sanitari, o creazione ex novo di un bagno.
- Abbattimento delle barriere architettoniche: installazione di nuovi sanitari per disabili, posa di ausili come maniglioni, sedili o docce accessibili e relativi adeguamenti strutturali.
- Interventi di ristrutturazione in seguito a calamità naturali o per adeguamento degli edifici a normative di sicurezza e igiene.
Va precisato che gli interventi di manutenzione ordinaria, come la sola sostituzione di un sanitario o della rubinetteria senza modifiche strutturali o impiantistiche, non sono agevolati se eseguiti su singole unità immobiliari. Tali interventi sono invece ammessi solo sulle parti comuni di edifici condominiali, come i bagni condivisi o quelli nelle aree comuni degli stabilimanutenzione straordinaria .
Spese detraibili: non solo lavori ma anche costi accessori
Il bonus non si limita ai soli lavori edilizi, ma estende la detraibilità anche a diverse voci di costo accessorie, tra cui:
- Spese di progettazione, direzione lavori, consulenze tecniche e redazione delle pratiche edilizie (come la CILA – Comunicazione Inizio Lavori Asseverata).
- Costi amministrativi connessi all’ottenimento delle autorizzazioni edilizie e permessi obbligatori.
- Acquisto di materiali e attrezzature per la realizzazione degli interventi, inclusi i materiali per pavimenti, sanitari, rubinetterie e accessori.
- Manodopera, posa in opera e tutte le prestazioni direttamente connesse alle opere di ristrutturazione.
- Smaltimento dei materiali di risulta provenienti dalla demolizione, trasporto in discarica e oneri relativi alla sicurezza del cantiere.
Ai fini della detraibilità, tutte queste spese devono essere documentate da regolare fattura e corrisposte tramite bonifico bancario o postale parlante, che riporta la causale, il codice fiscale del beneficiario e la partita IVA dell’impresa esecutrice dei lavori .
Limiti, importi e ripartizione della detrazione
La detrazione prevista per la ristrutturazione del bagno nel 2025 è fissata al 50% dell’importo speso, fino a un massimo di 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Se si raggiunge il tetto massimo, si possono recuperare fino a 48.000 euro di agevolazioni, suddivisi in 10 rate annuali di uguale importo.
La detrazione spetta non solo ai proprietari di immobili, ma anche a chi può vantare un diritto reale sull’immobile, come nudi proprietari e usufruttuari, agli inquilini o comodatari, e ai condomini relativamente agli interventi realizzati sulle parti comuni. La sola esclusione riguarda chi realizza lavori di semplice manutenzione ordinaria sulle unità abitative private, senza modifiche rilevanti agli impianti o alle strutture .
Come ottenere il bonus: procedura e documentazione
La richiesta del beneficio è semplificata: non è necessario presentare una domanda telematica separata; si accede automaticamente indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi tramite il modello 730 o Modello Redditi PF, nella sezione dedicata alle detrazioni per recupero edilizio .
Documentazione da conservare
Per evitare contestazioni e garantire la fruizione della detrazione, è fondamentale conservare accuratamente:
- Autorizzazioni o comunicazioni edilizie come la CILA, ove previste.
- Eventuali dichiarazioni sostitutive che attestino la data di inizio lavori e la tipologia dell’intervento.
- Ricevute dei pagamenti IMU se dovuta.
- Per lavori condominiali, la delibera assembleare e la ripartizione delle spese.
- Consenso del proprietario se i lavori sono eseguiti dall’inquilino o dal comodatario.
- Fatture, ricevute e bonifici parlanti che dimostrino il reale pagamento delle spese agevolate.
- Eventuale comunicazione obbligatoria all’ASL territoriale nei casi previsti dalla legge per interventi di particolare incidenza.
In caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, è necessario essere in grado di esibire ogni documento che attesti sia la regolarità urbanistica e fiscale dei lavori, sia il pagamento delle spese secondo le modalità richieste .
Con queste modalità e rispettando i requisiti sopra elencati, il bonus per la ristrutturazione del bagno nel 2025 si conferma uno degli strumenti più utilizzati per modernizzare l’ambiente sanitario domestico, aumentare il comfort abitativo e migliorare la sicurezza, soprattutto per esigenze legate a disabilità o anzianità. Sfruttare tale agevolazione significa investire sulla qualità dell’abitare, recuperando parte degli importi spesi in tempi ragionevoli e secondo una procedura chiara e strutturata.