In Italia, la TARI, ossia la tassa sui rifiuti urbani, rappresenta uno degli aspetti più importanti e spesso fonte di dubbi quando si parla di locazione di immobili. La normativa è piuttosto dettagliata e stabilisce chi, tra inquilino e proprietario, sia tenuto al pagamento, anche alla luce di eventuali inadempienze da parte di chi effettivamente usa l’immobile.
Chi deve pagare la TARI e quando
Il principio generale definito a livello nazionale prevede che la TARI sia dovuta da chi detiene o occupa l’immobile e di conseguenza produce rifiuti, ossia, in caso di affitto, solitamente l’inquilino. Questo vale sia che abbia trasferito o meno la residenza anagrafica nell’immobile. Esiste però una distinzione fondamentale: per contratti di locazione di durata inferiore ai sei mesi, la responsabilità resta generalmente a carico del proprietario, salvo diversa pattuizione contrattuale. Per affitti di durata superiore, l’onere passa integralmente all’inquilino, sia per la dichiarazione che per il pagamento della tassa.
- Contratti oltre sei mesi: è l’inquilino che deve comunicare al Comune l’inizio occupazione e provvedere al pagamento della TARI .
- Contratti fino a sei mesi: la responsabilità resta normalmente al proprietario, che può includere tale spesa nel canone .
Queste regole tipiche possono subire modifiche in caso di previsioni diverse all’interno del contratto di locazione, oppure secondo particolari regolamenti comunali che talvolta concedono margini di flessibilità.
Cosa accade se l’inquilino non paga la TARI
Quando il soggetto tenuto al pagamento, ovvero l’inquilino, non versa la tassa dovuta, il Comune non può agire direttamente nei confronti del proprietario per ottenere il saldo . La responsabilità per il pagamento, così come per eventuali sanzioni e interessi di mora maturati, grava esclusivamente sull’inquilino “moroso”.
La procedura tipica in caso di mancato pagamento prevede:
- Invio di avviso di pagamento all’inquilino inadempiente con richiesta di saldo e applicazione delle sanzioni previste dalla norma vigente .
- Applicazione di interessi di mora e successiva iscrizione a ruolo esattoriale (ossia avvio delle procedure di riscossione forzata che possono portare anche a pignoramenti su conti correnti o stipendi, sempre nei confronti dell’inquilino ).
- Possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso se il pagamento viene effettuato spontaneamente entro precisi termini, con riduzione delle sanzioni .
Il proprietario, dunque, resta estraneo sotto il profilo tributario, tranne nei casi particolari già evidenziati (locazioni brevi e specifici accordi contrattuali).
Responsabilità solidale: un fraintendimento diffuso
In alcune situazioni viene invocata la cosiddetta responsabilità solidale tra locatore e inquilino. Tuttavia, secondo la normativa vigente, non esiste una vera e propria responsabilità solidale tra le due parti per quanto riguarda la TARI: il Comune non può rivolgersi al proprietario per il recupero della tassa, neppure in presenza di inadempienza dell’inquilino .
Va però segnalato che il proprietario può ritrovarsi coinvolto nella vicenda in modo indiretto solo se, per errore, non ha comunicato ai competenti uffici comunali la nuova locazione (ad esempio omettendo di segnalare la fine di una precedente locazione oppure il subentro di un nuovo conduttore). In questi casi, il Comune può rivolgersi a chi risulta ancora registrato come “utilizzatore”, anche se non vive più nell’immobile. Ciò conferma l’importanza di una corretta e tempestiva comunicazione ai fini amministrativi .
Effetti legali e contrattuali per il proprietario in caso di omissione da parte dell’inquilino
Sebbene il proprietario non sia obbligato per legge a pagare la TARI in caso di inadempienza dell’inquilino, può comunque subire alcuni effetti pratici non di natura tributaria. Il rischio principale riguarda il deposito cauzionale: qualora l’inquilino lasci l’immobile senza estinguere i debiti relativi alla tassa, il proprietario può giustamente trattenerne una parte dal deposito, al fine di coprire eventuali costi o oneri rimasti insoluti . Questo comportamento risulta legittimo solo se giustificato nel contratto di locazione o supportato da documentazione dell’insoluto.
Inoltre, il mancato pagamento della TARI può creare disagi in caso di nuove locazioni o cambi di intestatario. Prima di una nuova registrazione, infatti, il Comune può richiedere la regolarizzazione delle posizioni arretrate collegandole alla specifica unità immobiliare, anche se la responsabilità resta formalmente dell’inquilino uscente.
Per prevenire spiacevoli controversie, è raccomandabile inserire clausole specifiche nel contratto di locazione, in cui si invita l’inquilino ad esibire annualmente la ricevuta di pagamento o la relativa quietanza. In tal modo il proprietario può tutelarsi da eventuali circolazioni di avvisi comunali non dovuti.
La posizione della normativa e degli enti locali
Secondo quanto sancito dall’articolo 643 della legge di Stabilità 2014 e dai regolamenti locali, il quadro normativo sulla TARI è chiaro: obbligo all’inquilino per locazioni prolungate e al proprietario per affitti brevi . Tuttavia, ogni Comune può fissare ulteriori dettagli riguardo la dichiarazione d’inizio occupazione, la modulazione delle tariffe e le procedure di accertamento, lasciando qualche margine di incertezza nei casi più particolari.
Infine, la disciplina italiana sulla tassa sui rifiuti focalizza la responsabilità su chi genera effettivamente i rifiuti: l’inquilino è l’unico debitore nei confronti dell’ente gestore e ne risponde direttamente con il proprio patrimonio. Al proprietario spetta solo la vigilanza indiretta al fine di non dover mai subire indebite richieste o aggravi economici.
In conclusione, il mancato pagamento della TARI da parte dell’inquilino produce conseguenze esclusivamente a suo carico, senza che il Comune possa rivalersi direttamente sul proprietario, il quale può invece tutelarsi solo tramite strumenti contrattuali o cauzionali. Questo garantisce chiarezza sia per il mercato delle locazioni sia per le amministrazioni pubbliche nella gestione della tassa sui rifiuti e dei connessi procedimenti amministrativi.