Allerta Bonus Affitti 2025: ecco le novità sull’importo e chi potrà richiederlo

Il panorama delle agevolazioni sugli affitti per il 2025 in Italia diventa, ancora una volta, un tema centrale sia per i cittadini che per chi si occupa di gestione immobiliare e politiche sociali. In un periodo segnato da continui rincari nel settore residenziale, il Bonus Affitti si conferma uno strumento chiave per sostenere economicamente locatari in difficoltà, giovani alla ricerca di autonomia e studenti fuori sede, ma per accedervi occorre conoscere nel dettaglio tutte le novità introdotte dalle recenti normative.

Le nuove soglie di reddito e il funzionamento delle detrazioni

L’accesso al bonus affitto 2025 è regolato da precise soglie di reddito, che costituiscono il punto di partenza per capire se si ha diritto all’agevolazione e quale sarà l’importo spettante. La normativa, aggiornata con la Legge di Bilancio 2024, conferma che il tetto massimo di reddito annuo per poter accedere all’agevolazione è fissato a 30.987,41 euro. Tuttavia, esistono due principali fasce di detrazione:

  • I soggetti con reddito inferiore a 15.493,71 euro possono godere di una detrazione fissa di 495,80 euro in dichiarazione dei redditi;
  • Chi ha un reddito compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro avrà invece diritto a una detrazione fiscale ridotta, pari a 247,90 euro;
  • Per tutti coloro che superano la soglia di 30.987,41 euro, non è prevista alcuna forma di detrazione applicabile agli affitti ordinari.

È importante chiarire che il valore di riferimento non è costituito dall’indicatore ISEE, ma dal reddito imponibile dichiarato nella dichiarazione annuale dei redditi [Reddito Imponibile su Wikipedia].

Sostegno ai giovani: incentivi specifici e limiti di età

Le misure incentivanti per i giovani costituiscono una delle principali novità per il 2025. In particolare, la normativa prevede un vantaggio fiscale per chi ha meno di 31 anni e sottoscrive il proprio primo contratto di affitto, con un reddito dichiarato inferiore a 15.493,71 euro. In questi casi è prevista una detrazione pari al 20% del canone annuo, entro il limite massimo di 2.000 euro all’anno, applicabile sui primi quattro anni di validità del contratto di locazione.

Questa misura, confermata anche nel 2025, intende favorire la mobilità giovanile e l’autonomia abitativa, incentivando il trasferimento della residenza per motivi di studio o lavoro. È bene notare che:

  • La detrazione è concessa anche se il giovane cambia residenza dopo la firma, purché la sottoscrizione del contratto sia avvenuta prima dei 31 anni.
  • La normativa vincola la detrazione al primo contratto di affitto stipulato dal giovane; eventuali trasferimenti o nuovi contratti non danno diritto a ulteriore detrazione.

Per i giovani che affittano una singola stanza o una porzione dell’immobile, la detrazione minima prevista è di 991,60 euro per i primi quattro anni, sempre riferendosi ai requisiti di età, reddito e trasferimento della residenza.

Le opportunità per studenti, lavoratori trasferiti e famiglie in difficoltà

Il quadro delle agevolazioni è stato ampliato per studenti universitari fuori sede, neoassunti e famiglie vulnerabili. Tra le principali novità:

  • Per gli studenti universitari fuori sede, il bonus può raggiungere i 279,21 euro all’anno per chi possiede un ISEE sotto i 20.000 euro, a condizione che non si benefici di altri contributi per l’alloggio e sia dimostrato il merito universitario. In alternativa, è possibile optare per una detrazione del 19% fino a un massimo di 2.633 euro di spese di affitto sostenute. Altri bandi locali, invece, coprono da 1.000 a 2.500 euro annui per specifiche situazioni di disagio.
  • I neoassunti che si trasferiscono a oltre 100 km per motivi di lavoro, con contratto a tempo indeterminato e reddito 2024 inferiore a 35.000 euro, possono ricevere un fringe benefit fino a 5.000 euro annui, purché abbiano un contratto di locazione registrato e documentino il trasferimento.
  • Il contributo affitti comunale è pensato per le famiglie a basso reddito, lavoratori fuori sede e inquilini in temporanea difficoltà: viene erogato tramite bandi dei Comuni e non è cumulabile con le detrazioni fiscali statali.

I vari strumenti disponibili sono spesso alternativi tra loro, non cumulabili e richiedono requisiti specifici a seconda della platea di beneficiari.

Come presentare la domanda e altre indicazioni pratiche

Per accedere ai benefici del bonus affitti 2025 occorre attenersi a precise modalità di richiesta:

  • Le detrazioni fiscali vengono applicate direttamente in dichiarazione dei redditi (modello 730), secondo le fasce e i limiti sopra descritti.
  • Per i contributi comunali, è necessario monitorare i bandi pubblicati dai Comuni di residenza e presentare la domanda nei tempi previsti. Solitamente, occorre allegare copia del contratto di locazione registrato, certificazione ISEE (quando richiesta), documentazione di reddito e anagrafica, oltre ad attestare la situazione di disagio o mobilità lavorativa.
  • Gli studenti universitari devono verificare le modalità specifiche individuate dalle Regioni o dagli enti per il diritto allo studio, essendo i fondi distribuiti spesso a livello locale.

In tutte le situazioni, è fondamentale conservare la documentazione attestante il pagamento dei canoni (ricevute bancarie, bonifici, quietanze) e i documenti relativi al contratto e alle condizioni di reddito. La mancata presentazione di uno qualsiasi di questi documenti può comportare la perdita del beneficio richiesto.

Le principali confederazioni e CAF mettono a disposizione servizi di consulenza personalizzata per individuare le misure più vantaggiose e valutare la compatibilità tra diverse forme di sostegno.

Considerazioni finali e prospettive

Il sistema dei bonus affitti per il 2025 offre un ventaglio di opportunità mirate alle differenti categorie di inquilini, dagli studenti ai giovani lavoratori, dalle famiglie in stato di bisogno ai lavoratori che si spostano per motivi occupazionali. Tuttavia, la varietà delle agevolazioni esistenti rende imprescindibile una conoscenza chiara delle condizioni di accesso, dei relativi importi e dei limiti di cumulabilità tra contributi statali, locali e detrazioni fiscali.

Va ricordato, infine, che alcune misure sono soggette all’attivazione di bandi specifici da parte delle Regioni o dei Comuni, mentre altre si applicano automaticamente tramite dichiarazione dei redditi. Per una corretta compilazione e per non rischiare la perdita di vantaggi economici, è sempre consigliata la consulenza fiscale presso uno sportello abilitato.

In uno scenario dove l’offerta di alloggi è sempre più ridotta rispetto alla domanda, accedere al contratto di locazione agevolato rappresenta un punto di svolta per garantire il diritto all’abitazione anche per chi dispone di risorse economiche limitate.

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