Le città italiane con l’aria più pulita: ecco dove si vive meglio secondo i dati

La qualità dell’aria rappresenta oggi uno degli indicatori più rilevanti per determinare il benessere e la vivibilità nelle città italiane. Numerosi studi e rapporti annuali, come quelli redatti da Legambiente, ISPRA, Sole 24 Ore e l’Agenzia Europea dell’Ambiente, consentono di delineare una geografia chiara delle aree più salubri del Paese e di individuare le città dove si respira l’aria più pura. In un contesto in cui l’inquinamento atmosferico è ancora responsabile di migliaia di morti premature ogni anno, conoscere dove si concentrano i centri urbani con i valori più bassi di polveri sottili rappresenta un importante riferimento per chi desidera migliorare la propria qualità della vita.

I dati più recenti sulla qualità dell’aria in Italia

I dati aggiornati al 2025 evidenziano una situazione eterogenea. Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, tra le circa 60 città italiane considerate, solo cinque ottengono una valutazione “discreta” in termini di presenza di PM2,5 (il particolato fine con diametro inferiore a 2,5 micrometri, uno dei principali responsabili dei danni alla salute respiratoria): Sassari, Livorno, Savona, Battipaglia e Siracusa sono le città con i valori più bassi di queste polveri sottili, spesso inferiori a 10 μg/m³ e tra i migliori non solo in Italia, ma anche in Europa. Sassari, in particolare, è la città italiana con le migliori performance per quanto riguarda questa tipologia di inquinante, misurando una concentrazione media annua di PM2,5 inferiore a 7 μg/m³, valore ben distante dai limiti suggeriti dall’OMS e dall’Unione Europea.

Al contrario, molte città del Nord Italia restano penalizzate dalla conformazione geografica della Pianura Padana e da una più elevata densità industriale e veicolare, che condizionano negativamente la qualità dell’aria. In città come Cremona, Terni, Lecco, Modena, Parma o Verona, i valori superano spesso i limiti raccomandati, con conseguenze rilevanti sulla salute pubblica.

Le città più green e sostenibili

La qualità dell’aria è solo uno degli indicatori utilizzati nei report sulla sostenibilità urbana. Se si guarda alla classifica delle “città più green d’Italia”, si nota come i centri urbani premiati siano spesso quelli che hanno saputo investire in modelli di mobilità sostenibile, gestione intelligente dei rifiuti, espansione del verde pubblico e utilizzo di energie rinnovabili. Nel 2025, secondo Legambiente ed Ecosistema Urbano, al primo posto si conferma Trento, seguita da Reggio Emilia, Mantova, Bolzano e Pordenone. Queste città hanno raggiunto eccellenze sia nella mobilità elettrica che nella qualità dell’aria, grazie a investimenti strategici che hanno permesso di ridurre sensibilmente l’inquinamento atmosferico.

  • Trento: primeggia da tre anni per la qualità dell’aria, una gestione virtuosa dei rifiuti (78% di raccolta differenziata) e un grande sviluppo di piste ciclabili.
  • Reggio Emilia: grazie alle sue politiche per il trasporto pubblico elettrico e la mobilità sostenibile, ha visto notevoli miglioramenti negli ultimi anni.
  • Mantova: si distingue per una rete molto efficiente nella gestione dell’acqua e per perdite idriche ridotte.
  • Bolzano: modello di città alpina, investe fortemente in fonti rinnovabili e si avvale di ampie aree verdi.
  • Pordenone: si è focalizzata sulla rigenerazione urbana, ottenendo ottimi risultati anche nella qualità dell’aria.

Queste città, unite da una visione innovativa della sostenibilità urbana, dimostrano come siano premianti le strategie che puntano su riduzione del traffico, incremento delle aree verdi e una gestione efficiente dei servizi ambientali.

Dove si vive meglio secondo la qualità della vita

Se invece si considera la qualità della vita complessiva, che comprende non solo i dati ambientali ma anche fattori come servizi, sicurezza, coesione sociale e benessere economico, le classifiche più recenti indicano alcune realtà come eccellenze in Italia. Secondo la graduatoria annuale pubblicata da Il Sole 24 Ore, Bergamo ha scalato le posizioni diventando la provincia al vertice per il 2024, seguita da Trento e Bolzano. Si tratta di territori in cui incrocio virtuoso tra sviluppo economico, inclusività, offerta di servizi di qualità e attenzione all’ambiente permette di garantire condizioni di vita superiori rispetto ad altre aree della penisola.

  • Bergamo e Bologna rappresentano un compromesso ideale tra dinamismo, innovazione, sicurezza e sostenibilità, offrendo un ambiente urbano favorevole sia a famiglie che a giovani professionisti.
  • Tra le grandi città, Roma e Milano incontrano più difficoltà nel garantire un’alta qualità della vita, scendendo rispettivamente al 59° e 12° posto a causa principalmente di problemi legati all’inquinamento e al traffico.

Da queste analisi emerge chiaramente come la vivibilità urbana sia il risultato di un delicato equilibrio tra variabili ambientali, sociali ed economiche. Tuttavia, la qualità dell’aria si conferma uno dei criteri più sentiti sia dai cittadini che dagli esperti di salute pubblica.

Le criticità ambientali e la sfida delle grandi città

Sebbene diversi centri minori e città di medie dimensioni abbiano raggiunto risultati eccellenti, la situazione resta complessa in molte grandi città del Nord e nel cuore della Pianura Padana. I rilievi condotti da Legambiente e altre associazioni ambientaliste evidenziano come nel 2024 numerose città, tra cui Verona, Padova, Lodi, Milano, Modena e Brescia, abbiano superato il limite annuo di 35 giorni di sforamento per il PM10, mostrando così quanto sia ancora lunga la strada verso un’aria realmente respirabile.

Fra le principali cause di questo fenomeno si annoverano:

  • L’elevata urbanizzazione e industralizzazione della Pianura Padana
  • La conformazione geografica che ostacola la dispersione degli inquinanti
  • La predominanza di mezzi di trasporto privati e una rete di infrastrutture non sempre efficiente dal punto di vista ambientale
  • I riscaldamenti domestici ancora legati a combustibili fossili

Le strategie delle città più virtuose dimostrano comunque che invertire la tendenza è possibile: investire su trasporto pubblico pulito, piste ciclabili e pedonalizzazione, insieme all’aumento della forestazione urbana e a un uso intelligente delle tecnologie, sono interventi che producono risultati tangibili nel giro di pochi anni.

In sintesi, scegliere di vivere in una delle città italiane con l’aria più pulita equivale a optare per un modello di sviluppo urbano sostenibile e inclusivo, dove la salute delle persone viene posta al centro. I dati incoraggianti di Sassari, Trento, Bolzano e Mantova sono uno stimolo per tutte le altre città italiane nel continuare sulla strada dell’innovazione ambientale e della valorizzazione del capitale naturale urbano.

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