Muffa o umidità nei muri? Ecco il metodo semplice per misurare il problema

Nel momento in cui si notano macchie scure, odore di umido o sfarinamenti dell’intonaco sulle pareti di casa, spesso ci si chiede se il problema sia causato da muffa oppure dalla presenza di umidità nei muri. La distinzione è fondamentale perché le cause e le soluzioni sono diverse, così come l’approccio alla misurazione del fenomeno per intervenire in modo efficace e duraturo.

Cause e differenze tra muffa e umidità nei muri

La muffa è una colonia di funghi che si sviluppa in ambienti favorevoli, ovvero dove l’umidità è elevata e la ventilazione scarsa. Le spore di muffa sono spesso visibili come macchie nere o verdi sulle pareti, soprattutto negli angoli o dietro gli arredi. L’umidità nei muri invece, si manifesta come pareti fredde al tatto, scrostamenti, efflorescenze saline e può essere causata da umidità di risalita, infiltrazioni esterne o condensa dovuta a cattivo isolamento termico.

Mentre la muffa rappresenta il risultato visibile del problema, l’umidità nei muri è la causa principale e va individuata con precisione. Agendo solo sulla muffa, si rischia di nascondere temporaneamente il sintomo senza risolvere il problema tecnico che ha portato all’accumulo di umidità.

Metodi semplici e professionali per misurare l’umidità nei muri

Esistono diversi metodi scientifici per misurare l’umidità nei muri e distinguere correttamente tra muffa superficiale e infiltrazioni profonde. Alcuni sono facilmente accessibili e rapidi, altri richiedono l’intervento di tecnici specializzati per una diagnosi precisa e certificata.

Igrometro a contatto

La soluzione più immediata è l’utilizzo di un igrometro a contatto. Questo strumento rileva il grado di umidità direttamente a contatto con la superficie del muro. Tuttavia, va sottolineato che l’igrometro misura soprattutto il contenuto di umidità dell’intonaco superficiale e il dato ottenuto è indicativo, non sempre rappresentativo dell’interno della muratura. Un igrometro è utile per un controllo rapido in caso di macchie di muffa oppure lievi sospetti di umidità, ma non consente di distinguere la profondità e la vera portata del fenomeno.

Termografia

La termografia è una tecnica avanzata che consente di individuare le aree di maggior presenza di umidità nelle pareti, senza interventi invasivi. Attraverso una termocamera si rilevano le temperature superficiali dei muri: le zone fredde rispetto alle circostanti spesso coincidono con una forte concentrazione di acqua, tipica di umidità di risalita o infiltrazioni. Questo metodo permette di localizzare con precisione l’origine del problema e di pianificare le azioni più adeguate per la risoluzione.

Metodo ponderale

Per risultati certi e certificati, la misurazione ponderale consiste nel prelevare piccoli campioni di muratura con un trapano in punti specifici della parete. I campioni vengono poi pesati e sottoposti ad essiccazione tramite termobilancia elettronica. La variazione di peso indica con precisione quanta acqua è presente nei materiali analizzati, permettendo di quantificare scientificamente il grado di umidità e la sua distribuzione lungo l’altezza del muro. Questa indagine stabilisce anche se l’umidità è superficiale o profonda, distinguendo tra intonaco, muratura e materiali interni.

Test a carburo di calcio (CM)

Un altro metodo utilizzato in ambito professionale per la misurazione della percentuale di umidità nel muro è il test a carburo di calcio. Dopo aver inserito il campione murario in un contenitore insieme al carburo di calcio, in atmosfera chiusa, la reazione chimica genera acetilene: la pressione che si sviluppa viene misurata e proporzionata al contenuto di acqua del campione. Questo test rileva esattamente la presenza di umidità di risalita anche in materiale situato a diverse profondità nel muro.

Analisi integrata e indagini ambientali

Spesso, la soluzione migliore è combinare diversi metodi per ottenere un quadro completo della situazione. Questi strumenti permettono di distinguere tra condensa superficiale (che causa muffa e cattivi odori) e umidità effettivamente presente nei muri, causata da infiltrazioni o risalita capillare.

  • Analisi termografica: individua i punti critici e la distribuzione delle temperature nelle pareti, evidenziando aree fredde e possibili ponti termici.
  • Rilevamenti con sensori termo-igrometrici: per una o più settimane vengono registrati valori di umidità e temperatura ambientali attraverso datalogger, consentendo di verificare il comportamento dell’abitazione in diverse condizioni climatiche.
  • Analisi chimica dei sali: spesso coadiuvante nella scelta dell’intonaco risanante più adatto, rileva la presenza di sali minerali nei materiali edili, che possono accentuare la risalita dell’umidità.

Solo attraverso questa diagnosi globale si può scegliere l’intervento adatto: se il problema è limitato alla condensa interna per scarsa ventilazione, sarà sufficiente migliorare il ricambio dell’aria. Se invece si tratta di umidità di risalita o infiltrazioni, occorrono interventi strutturali su pareti e fondazioni.

Prevenzione e soluzioni dopo la misurazione

Misurata scientificamente la umidità nei muri, si può intervenire efficacemente sul problema. Tra i principali approcci, che dipendono dalla causa individuata, ci sono:

  • Isolamento e ventilazione: fondamentale per prevenire la muffa causata da condensa, mediante il ricambio costante dell’aria e il mantenimento di una temperatura stabile.
  • Interventi di risanamento: in caso di umidità di risalita si applicano intonaci deumidificanti, barriere chimiche o fisiche sulle fondazioni.
  • Riparazione di infiltrazioni: la presenza di crepe o fessurazioni va risolta sigillando le pareti o intervenendo sul tetto e sui punti di accumulo d’acqua piovana.
  • Risanamento delle superfici: dopo aver risolto la causa primaria, si può procedere con trattamenti antimuffa e la rimozione delle porzioni di intonaco deteriorate.

La misurazione preventiva e periodica dell’umidità nei muri consente di monitorare la situazione nel tempo e prevenire radicalmente la ricomparsa di muffa o danni strutturali. Non sottovalutare i sintomi: una diagnosi scientifica, eseguita da tecnici qualificati, rappresenta la modalità più sicura ed efficace per mantenere salubre e protetta la propria abitazione, senza affidarsi a soluzioni fai-da-te che risultano spesso temporanee.

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